CHRISTIAN FOLIE
28.04.1927 - 10.08.2013

Le dure necessità dell´esistenza non lo hanno mai distolto da quello che può, senza dubbio, essere ritenuto il suo vero impegno intellettuale: la ricerca di una pittura di valore espressivo legata alla grande tradizione tedesca del ”Ponte” e del “Cavaliere azzurro”, violenta e drammatica, ottenuta oltre che col colore con la vigoria del segno e la crudezza della materia. Proponendo la “foresta” di una figurazione nuovamente selvaggia, anche Folie, con le sue opere, tende alla distruzione del compiaciuto "giardino” della pittura edonistica e decorativa.

Pier Luigi Siena, 14.4.1989 

Contro l' accademismo tardo-impessionista e post-cubista, con la volontà di rompere i tradizionali schemi del quadro “figurativo” e di “ oggetto” dipinto con gradevoli colori, tenendo conto di tre grandi lezioni del moderno classico: l' espressionista, la surrealista e l ínformale,Folie, usando tecniche antiche, realizza le opere sulla carta con scioltezza, vigore ed impeto “gestuale”: In esse dominano colori insoliti,impasti tonali inconsueti, di forte tensione evocativa: il giallo, il blue, l´azzurro, il verde, usati come comunicatori di sensazioni determinate dalla realtà mutevole.

Attraverso l' ímmediatezza espressiva della sua pittura, romanticamente automatica ed astratta, si manifesta, appunto, anziche la narrazione di fatti concreti, la registrazione dei sentimenti da quei fatti promossi.

Christian Folie attraverso un lungo e travagliato percorso artistico, dopo aver abbandonato via via ogni elemento naturalistico, non vuole più dare una interpretazione del “vero”, ma proporre le sue emozioni interiori perchè si ripercuotano sullo spettatore stimolandone la percettività.

Pier Luigi Siena 1998